Dio e i libri Sacri

di HAL FLEMINGS

DICEMBRE 1988

Se siamo sicuri che l’universo sia stato creato da una o più intelligenze, è ragionevole chiedersi: "Questa intelligenza ha comunicato col genere umano?". La maggioranza di coloro che credono in una intelligenza suprema riterrebbe improbabile l’udire una voce da tale essere e questo fa si che la comunicazione verbale debba essere scartata. Appare quindi chiaro che una comunicazione scritta da tale essere (o esseri) sarebbe il modo di comunicazione più efficiente poiché potrebbe esser tradotto in tutte le lingue del genere umano e consultato in ogni momento. Numerosi libri pretendono di essere la comunicazione scritta di Dio al genere umano. Quali evidenze abbiamo da questi libri? Tutti loro potrebbero essere da Dio (o dagli déi), oppure nessuno di loro, o alcuni, o uno solo. Come li possiamo valutare per avere la risposta? Molti libri sacri dichiarano di provenire da Dio, ma a questo punto non possiamo dar niente per scontato. Abbiamo bisogno di criteri più obiettivi per rispondere alla domanda.

Abbiamo scelto i seguenti criteri:

(A) Chiunque abbia progettato e costruito l’universo è certamente consapevole della sua forma e composizione. Tale essere dovrebbe sapere che la terra è sferica e che gira intorno al sole. Qualsiasi fatto fisico, chimico o biologico in relazione all’universo, dovrebbe essere noto al suo Creatore. Per tale motivo ci aspetteremmo di trovare su qualsiasi libro prodotto dal Creatore dell’universo informazioni scientificamente accurate.
(B) Il livello di intelligenza espresso nella costituzione del corpo umano o del più maestoso universo darebbe ragionevolmente luogo a un libro coerente. Sarebbe infatti un compito molto meno gravoso. Perciò, ci aspetteremmo di riscontrare che un tale libro sia coerente con se stesso e logico.

(C) Sarebbe inoltre utile che tale volume contenesse informazioni che gli esseri umani in vita al tempo della sua composizione non avrebbero potuto conoscere. Tali informazioni escluderebbero gli umini come fonte e suggerirebbero una mente trascendente.

Ora che abbiamo alcuni elementi, mettiamoci al lavoro.

 

SCIENZA E SALUTE (Scienza Cristiana)

 

Si sostiene che il volume intitolato Scienza e Salute sia ispirato da Dio. Esso riconosce che la Bibbia è ispirata da Dio ed afferma di essere in armonia con essa. A pagina 110, nelle righe 13-24 di questo libro, leggiamo: "Nel seguire le direttrici della rivelazione scientifica la Bibbia è stata il mio solo libro di testo. Le scritture sono state illuminanti; la ragione e la rivelazione sono state riconciliate, ed inoltre le verità della Scienza Cristiana sono state dimostrate. Nessuna penna umana, né lingua mi ha insegnato la scienza contenuta in questo libro, Scienza e Salute; né lingua o penna può rovesciarla. Questo libro può esser distorto da una critica superficiale o da studenti distratti o maliziosi, e le sue idee possono essere temporaneamente abusate o mal rappresentate; ma la scienza e la verità in esso contenute resteranno per sempre per essere comprese e dimostrate."

 

Useremo i nostri mezzi per valutare la dichiarazione appena citata.

Nel capitolo quattordici di Scienza e Salute, a pagina 475, righe 6-10 e righe 21-31, ritroviamo le seguenti dichiarazioni: "L’uomo non è materia; non è composto di cervello, sangue, ossa e altri elementi materiali. Le scritture ci informano che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio. La materia non è tale somiglianza... L’uomo è incapace di peccato, malattia e morte. Il vero uomo non può dipartirsi dalla santità, né può Dio, dal quale l’uomo è tratto, generare la capacità o la libertà di peccare." A pagina 476, righe 7-11, dichiara, "L’errore cesserà di dichiarare che l’anima sia nel corpo, che la vita e l’intelligenza siano nella materia, e che la materia sia l’uomo... Perciò l’uomo non è né mortale ne materiale." La biologia, l’anatomia, la fisiologia, la biochimica, la medicina e l’antropologia contrastano tutte con l’affermazione che "l’uomo non è materia; non è composto di cervello, sangue, ossa e altri elementi materiali". Concludono tutte che l’evidenza empirica prova altrimenti. Il Creatore dell’uomo converrebbe con l’affermazione che "l’uomo non è né mortale né materiale"?

 

Scienza e Salute1 afferma di essere in armonia con la Bibbia. Cosa dice la Bibbia circa la natura dell’uomo? In Genesi 2:7, troviamo questa dichiarazione circa la creazione del primo uomo "E il Signor Dio formava l’uomo dalla polvere del Suolo e spirò nelle sue narici il respiro della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente". (Versione del Re Giacomo) Considerate Salmo 103:10,13,14 che dice, "Egli (Dio) non ci tratta secondo quanto i nostri peccati meritano né ci ripaga per le nostre iniquità... Come il padre ha compassione dei suoi figli, così il Signore ha compassione di quelli che lo temono; poiché sa come siamo formati, egli ricorda che siamo polvere". (New International Version) Ancora, in Romani 5:12, leggiamo, "Perciò, proprio come il peccato entrò nel mondo attraverso un uomo, e la morte attraverso il peccato, e in questo modo la morte venne su tutti gli uomini, poiché tutti hanno peccato...". (New International Version) Che dice la Bibbia delle malattie? Il libro di Isaia Capitolo 38, versetto 1, riferisce: "In quei giorni Ezechia si ammalò a morte...". (Versione del Re Giacomo). In seguito in Matteo 4: 23,24, leggiamo: "(Gesù) andava in giro per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, e predicando la buona notizia del regno e guarendo fra il popolo ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità. E la notizia di lui si sparse in tutta la Siria; e gli condussero tutti quelli che stavano male, afflitti da varie malattie e tormenti, indemoniati ed epilettici e paralitici, ed egli li guarì 2".

Chiaramente, quindi, la posizione della Bibbia è che l’uomo è fatto di materia, pecca, si ammala e muore. Sia la vera scienza che la Bibbia sono in disaccordo con Scienza e Salute e ciò abbatte la credibilità di Scienza e Salute.

1 Vedi Scienza e Salute, pag. 110, righe 13-20 e pag. 126, righe 29-31.

2 Vedi 1 Timoteo 5:23; Colossesi 4:14; Luca 10:29-34.

 

IL LIBRO DI MORMON (Mormoni)

 

La prima edizione del Libro di Mormon fu pubblicata nel 1830. Dichiara di essere la parola di Dio all’umanità e così cade sotto il nostro esame. Il compagno del Libro di Mormon dal titolo Dottrine e Patti, che pure pretende di essere da Dio fa questa dichiarazione sul Libro di Mormon nella sezione 19: 24-26: "Io sono Gesù Cristo; vengo per volontà del Padre, e faccio la sua volontà. E ancora, io ti comando che non devi bramare la moglie del tuo vicino; né cercare la sua vita. E ancora ti comando di non bramare la tua proprietà, ma conferiscila liberamente per la stampa del Libro di Mormon, che contiene la verità e la parola di Dio...". Useremo nuovamente i nostri strumenti per valutare l’affermazione che sia la parola di Dio.

Il Libro di Mormon, anche se sostiene che la Bibbia non sia tutta la scritta rivelazione di Dio al genere umano riconosce che la Bibbia è ispirata da Dio e perciò è in armonia con essa. Consultando 2 Nefi 29:10, si legge, "Perciò, poiché avete una Bibbia non dovete supporre che contenga tutte le mie parole: né dovete supporre che io (Dio) non abbia fatto scrivere nient’altro". Vediamo se il Libro di Mormon e la Bibbia sono in armonia. Sarà un valido strumento ne determinare l’affidabilità del Libro di Mormon.

 

Leggendo 2 Nefi 2:22,23,25, troviamo, "E ora osservate, se Adamo non avesse trasgredito, non sarebbe caduto, ma sarebbe rimasto nel Giardino di Eden. Ed ogni cosa sarebbe rimasta nello stesso stato i cui era quando fu creata; ed essi sarebbero rimasti per sempre, senza avere fine, non avrebbero avuto figli; perciò, sarebbero rimasti in uno stato di innocenza, non provando alcuna gioia, poiché non avrebbero conosciuto alcuna miseria, non avrebbero fatto alcun bene, poiché non avrebbero conosciuto il peccato... Adamo divenne ciò che gli uomini potevano essere; ed essi sono, essi potevano provare la gioia." Concorda con ciò la Bibbia? In Genesi 1:28, leggiamo quanto segue circa la creazione della prima coppia umana, "E Dio li benedisse, e Dio disse loro, Siate fecondi, moltiplicatevi, e riempite la terra e soggiogatela...". (Versione del Re Giacomo). La Bibbia mostra che Dio si aspettava e in effetti comandò alla prima coppia di avere figli. Quindi, poiché fare la volontà di Dio è la definizione più corretta di ciò che è "bene", se essi fossero rimasti in uno stato di obbedienza a lui avrebbero "fatto il bene", non peccando mai. Ciò è in contrasto con quanto leggiamo nel Libro di Mormon.

 

Circa il luogo di nascita di Gesù, in Alma 7:10 osserviamo: "Ed ora, egli nascerà da Maria, a1 Gerusalemme, che è la terra dei nostri padri, ella sarà vergine, un vaso prezioso e scelto, che sarà coperto con l’ombra e concepirà con il potere dello Spirito Sacro e porterà un figlio, si, pure il Figlio di Dio."

Contrariamente a ciò, la bibbia asserisce in Matteo 2:1, ".. .Gesù nacque a Betlemme di Giudea ai giorni di Erode il Re...". (Versione del Re Giacomo) Vedi anche Luca 2: 1-7.

 

La sequenza della resurrezione è chiaramente diversa se compariamo il Libro di Mormon con la Bibbia. Notate Alma 40:18, 19 che dice, "Osservate, io vi dico, ora; significa la riunione dell’anima con il corpo, dai giorni di Adamo fino alla resurrezione di Cristo. Ora, se le anime e i corpi di coloro di cui abbiamo parlato saranno immediatamente riuniti, sia dei malvagi che dei giusti, io non vi dico; vi basti quanto ho detto che ciò avverrà; o in altre parole, la loro resurrezione avverrà prima della resurrezione di coloro che sono morti dopo quella di Cristo". La Bibbia mostra che coloro che sono morti prima della venuta di Cristo sulla terra giacevano ancora nella tomba. Atti 3:29 dichiara, parlando di uno di oro, il re Davide, "Uomini e fratelli, lasciate che vi parlo liberamente del patriarca Davide, che è morto e sepolto, e il cui luogo di sepoltura e con noi fino a questo giorno." (Versione del Re Giacomo) Il libro di Atti è stato scritto dopo la morte e resurrezione di Gesù Cristo. Mentre era uomo sulla terra, Gesù disse, "E nessun uomo è asceso ai cieli, tranne colui che è sceso dal cielo, il Figlio dell’uomo (Cristo)." (Giov. 3:13 Versione del Re Giacomo). In Ebrei 11, la Bibbia elenca alcuni degli uomini fedeli morti prima di Cristo e dichiara: "Tutti costoro morirono nella fede, non avendo ricevuto le promesse." (vers. 13). Quindi lo scrittore cristiano di Ebrei aggiunge, "E tutti questi, pur avendo ricevuto un buon rapporto per mezzo della loro fede, non ottennero la promessa, avendo Dio provveduto per noi qualcosa di migliore, così che essi non sarebbero stati resi perfetti senza di noi." (verss. 39, 40). Durante la resurrezione cristiana, nessun precristiano, viene resuscitato per primo, dice la Bibbia in Rivelazione 20:4-6, che, in parte dice, "E vidi dei troni, e c’erano quelli che sedettero su di essi, e fu dato loro il potere di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevano reso a Gesù e per aver parlato di Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo per mille anni.... Questa è la prima risurrezione. Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni." (Vedi anche 1 Tessalonicesi 4:13-18.)

 

Nel compagno del Libro di Mormon, Dottrine e Patti, nella sezione 42:18, troviamo, "Ed ora, osservate, parlo alla Chiesa. Non dovete uccidere; e colui che uccide non avrà perdono in questo mondo, né nel mondo a venire." Nella Bibbia la base per il perdono è il sincero pentimento, così che se una persona ne uccide un’altra e si pente profondamente di tale azione, gli sarà perdonato. Il Re Davide di Israele causò la morte di Uria l’ittita, ma poiché in seguito si contristò profondamente di aver fatto ciò, gli fu perdonato. (2 Samuele 11:14-17; 2 Samuele 12:12-13) (Vedi anche 2 Cronache 33:1-13. Nota Dottrina e Patti, Sezione 132:27.)

 

In Dottrina e Patti Sezione 130:22 si trovano queste parole, "Il Padre (Dio) ha un corpo di carne ed ossa concreto quanto quello umano...". La Bibbia non è d’accordo e ci dice: "Dio è uno Spirito...". (Giov. 4:24) E in Numeri 23:19, "Dio non è un uomo, che possa mentire...". Inoltre, riferendosi al luogo di dimora di Dio, la Bibbia dichiara: "Ora vi dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né la corruzione eredita l’incorruzione." (1 Corinti 15:50 Versione del Re Giacomo).

 

L’anima può morire? Notate cosa ne dice Alma 42:9: "Quindi, poiché l’anima non può morire, e il peccato a recato su tutto il genere umano la morte spirituale come pure quella temporale, vale a dire, essi sono stati stroncati dalla presenza del Signore...". La Bibbia non concorda per niente con tale descrizione dell’anima. Mostra invece che l’anima può morire. Consideriamo Rivelazione 16:3, "E il secondo angelo versò la sua fiala sul mare; ed esso divenne sangue di uomo morto e ogni anima vivente nel mare, morì". (Versione del Re Giacomo). Ancora il Ezechiele 18:4: "L’anima che ha peccato, anch’essa morrà." (Versione del Re Giacomo) Anche Giosuè 11:11, "Ed essi colpirono tutte le anime che erano lì con il taglio della spada, distruggendole completamente: non ne lasciarono nessuna che respirasse: ed egli bruciò Razor con il fuoco." (Versione del Re Giacomo)

 

La letteratura mormone non soddisfa i requisiti, come mostra quanto precede.

Esaminiamo ora il prossimo candidato.

1 "A" una città, significa "in" essa. Vedi 1 Nefi 1:4,7. Paragona Alma 6:1,4 con Alma 7:3,5.

 

IL CORANO (Musulmano)

 

Il Corano, talvolta detto Qu’ran, è il libro sacro di milioni di persone appartenenti alla religione dell’Islam. Come pure i due precedenti, anche il Corano sostiene di non essere la sola rivelazione divina, ma che anche la Bibbia lo sia.

Riferendosi alla parte ebraica della Bibbia come alla Torah e alla parte greco-cristiana, come ai Vangeli, il Corano nella Sura 3:3 riferisce (traduzione di Pickthall), "Egli (Dio) ha rivelato a te (Maometto) la Scrittura con verità (il Corano), confermando quanto (rivelato) prima di esso, perfino che Egli (Dio) rivelò la Torah e i Vangeli". (vedi anche op. gu pag 4 § 9; sh pag 285) Riprendiamo i nostri attrezzi e cominciamo l’analisi.

I libri da Dio dovrebbero essere internamente coerenti riflettendo l’alto grado di intelligenza e coerenza di Dio. Nella Sura 3:38-41 (traduzione di Pickthall ), leggiamo quanto segue in riferimento al sacerdote biblico Zaccaria, "Allora Zaccaria pregò il suo Signore e disse: ‘Mio Signore! Concedi sopra di me della tua generosa e abbondante progenie. Ascolta! Tu sei l’uditore di preghiera’. E gli angeli lo chiamarono mentre egli stava in piedi pregando nel santuario: ‘Allah ti dà la gradita notizia di (un figlio il cui nome è) Giovanni, (che viene) per confermare la parola da Allah, gloriosa, casta, un profeta per i giusti’. Egli disse: ‘Mio Signore! Come posso avere un figlio quando ho superato l’età e mia moglie è sterile?’ (L’angelo) rispose: Così (sarà). Allah fa ciò che vuole’. Egli disse: ‘Mio Signore! Dammi un segno’. (L’angelo) disse: ‘Il segno su di te (sarà) che tu non palerai al genere umano per tre giorni, se non per segni. Ricorda molto il tuo Signore, e loda(lo) nelle prime ore della notte e al mattino." (Vedi anche Sura 19: 6-10. traduzione di Pickthall). IL racconto biblico differisce da quello del Corano. Consideriamo i seguenti passi dalla Bibbia. Nel libro biblico di Luca, leggiamo, "Ai giorni di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote di nome Zaccaria della divisione di Abia, e sua moglie era delle figlie di Aaronne e il suo nome era Elisabetta.... secondo la pratica solenne dell’ufficio sacerdotale venne il suo turno di offrire l’incenso quando entrò nel santuario di Geova;... L’angelo di Geova gli apparve, in piedi alla destra dell’altare dell’incenso....Comunque, l’angelo gli disse: "Non aver timore, Zaccaria, perché la tua supplicazione è stata udita favorevolmente, e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e tu gli dovrai mettere nome Giovanni.... E Zaccaria disse all’angelo: "Come sarò sicuro di questo? Poiché io sono d’età avanzata e mia moglie è avanti negli anni". Rispondendo, l’angelo gli disse: "Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio... Ma, ecco, tacerai e non potrai parlare fino al giorno in cui le cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si adempiranno nel loro tempo fissato".... Ma dopo quei giorni sua moglie Elisabetta rimase incinta; e si nascose per cinque mesi... Ora si compì il tempo in cui Elisabetta doveva partorire, e generò un figlio.... Quindi chiedevano al padre mediante cenni come voleva che si chiamasse.... All’istante la sua bocca si aprì, la sua lingua si sciolse ed egli parlava, benedicendo Dio.". (Luca 1:5,9,11,13,18-20,24,57,62,64 Traduzione del Nuovo Mondo) Emergono due differenze. La Bibbia mostra che Zaccaria non fu in grado di parlare per nove mesi, mentre il Corano dice che Zaccaria non fu in condizioni di parlare per tre giorni. In secondo luogo, la Bibbia mostra che Zaccaria fu reso senza parola per mancanza di fede, mentre il Corano riferisce che Zaccaria fu reso muto in "segno" che avrebbe effettivamente avuto un figlio da Elisabetta.

 

Commentando il diluvio universale dei giorni di Noè, il Corano dice questo, "E (la "nave") salpò con loro tra onde alte come montagne, e Noè urlò a suo figlio - ed egli se ne stava a distanza -- ‘O figlio mio! Vieni, corri con noi, non essere con gli infedeli’. Egli disse: ‘Mi applicherò a qualche montagna che mi salverà dall’acqua’... E l’onda sorse tra di loro, così che fu tra gli annegati... E Noè gridò al suo Signore e disse: Mio Signore! Ecco! Mio figlio della mia casa!..." (Surah 11:42-45 Traduzione di Pickthall). La Bibbia è in contrasto con questo racconto. Primo, la Bibbia riferisce che Noè ebbe tre figli. In Genesi 6:9, 10, leggiamo, "Questa è la storia di Noè. Noè fu uomo giusto...A suo tempo Noè generò tre figli, Sem, Cam e Iafet." Prima che cominciasse il tremendo diluivo leggiamo che"...Noè, e Sem e Cam e Iafet, figli di Noè, e la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figli con lui, entrarono nell’arca;" (Genesi 7:13) Dopo che furono calate le acque e apparve l’asciutto la Bibbia riferisce: "E i figli di Noè che uscirono dall’arca erano Sem e Cam e Iafet..."(Genesi 9:18) I tre figli di cui Noè fu progenitore sopravvissero al Diluvio; nessuno di loro rimase annegato. Questo contraddice il racconto del Corano.

 

Parlando del tempo in cui Giuseppe, figlio di Giacobbe, era schiavo nella casa di un egiziano di nome Potifar, il Corano riporta: "E l’egiziano che lo aveva comprato disse a sua moglie: ‘Ricevi onorevolmente (Giuseppe). Forse ci sarà utile, oppure lo potremo adottare come figlio... E quando (Giuseppe) raggiungerà il pieno vigore gli daremo saggezza e conoscenza...Ed ella, nella cui casa egli stava, gli chiese un cattivo atto. Lei salto sulla porta e disse: ‘Vieni!’ Egli disse: "Io mi rifugio in Allah! Ecco! Egli è il mio Signore, che mi ha trattato con onore. Chi fa il male non prospera mai. Ella lo desiderava realmente, ed egli l’avrebbe desiderata se non fosse stato per la questione del suo Signore... Ed essi corsero l’un con l’altro alla porta, e lei gli strappò la camicia dal dietro, ed incontrarono il suo Signore e Proprietario alla porta. Ella disse: ‘Quale sarà la sua ricompensa, colui che desidera il male per i tuoi familiari, la prigione o una morte penosa?’ (Giuseppe) disse: ‘E’ stata lei a chiedermi un atto malvagio’, E un testimone della sua propria famiglia dichiarò: Se la camicia è strappata davanti, allora lei ha proferito la verità ed egli è dei bugiardi. E se la sua camicia è strappata dal di dietro, allora lei ha mentito ed egli è verace’. Così, quando vide la camicia strappata dal dietro, egli disse: ‘Ecco! Questa è la tua colpa, donna. Guarda! La tua colpa è molto grande. Oh Giuseppe! Volgiti da questo, e tu (Oh donna), chiedi perdono per il tuo peccato. Ecco! Tu sei peccatrice’, e le donne della città dissero: ‘La moglie del governante ha chiesto al suo giovane schiavo una cattiva opera. Invero egli ha percosso il suo cuore con l’amore’... E quando ella udì il loro astuto ragionamento, ella mandò loro e preparò per loro un giaciglio di cuscini (per giacere alla festa) e diede a ciascuna di loro un coltello e disse (a Giuseppe): ‘Esci verso di loro!’ E quando esse lo videro, lo esaltarono e si tagliarono le mani, esclamando: ‘Allah è senza vergogna! Questo non è un essere umano. Questo non è null’altro che un grazioso angelo’. Ella disse: ‘É lui colui a causa del quale egli mi ha biasimata. Io gli ho chiesto un atto malvagio, ma egli ha mostrato padronanza, ma se non ha obbedito al mio ordine deve invero essere imprigionato, e deve essere davvero fra coloro che sono gettati in basso’. Egli disse: ‘Oh mio Signore! La prigione è più desiderabile di ciò verso cui essi mi sollecitano’... E sembrò a loro bene (alla folla) dopo aver visto il segno (della sua innocenza) di imprigionarlo per un po’ di tempo". (Sura 12;2l-35 Traduzione di Pickthall). La Bibbia è contraria a questo racconto In Genesi Capitolo 39, troviamo quanto segue: "In quanto a Giuseppe, fu portato in Egitto, e Potifar, funzionario della corte di Faraone, capo della guardia del corpo, un egiziano, lo acquistò... Ora, dopo queste cose, accadde che la moglie del suo padrone alzava gli occhi su Giuseppe e diceva: "Giaci con me". Ma egli rifiutava e diceva alla moglie del suo padrone: "Ecco, il mio signore non sa che cos’è presso di me nella casa,... Come potrei dunque commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?" ...Ma quel giorno accadde che come gli altri giorni egli entrò nella casa per fare le sue faccende, e in casa non c’era nessuno degli uomini della casa. Quindi essa lo afferrò per la veste, dicendo: "Giaci con me!" Ma egli le lasciò la veste in mano e si diede alla fuga, e uscì fuori. Accadde dunque che appena essa vide che le aveva lasciato la veste in mano per fuggire fuori, gridava agli uomini della sua casa e diceva loro: "Ecco, ci ha condotto un uomo, un ebreo, per renderci oggetto di risa. È venuto da me per giacere con me, ma io gridavo a gran voce. Ed è avvenuto che appena ha udito che alzavo la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me e si è dato alla fuga, ed è uscito fuori". Dopo ciò essa tenne la veste di lui deposta accanto a sé finché il suo padrone non venne a casa. Quindi gli parlò secondo queste parole, dicendo: "Il servitore ebreo che ci hai condotto venne da me per rendermi oggetto di risa... Ne seguì che appena il suo padrone ebbe udito le parole che la moglie gli pronunciava, dicendo: "Il tuo servitore mi ha fatto così e così", la sua ira divampò. Il padrone di Giuseppe lo prese e lo consegnò dunque alla casa di prigionia..." (Genesi 39:1-20 Traduzione del Nuovo Mondo) I racconti del Corano e della Bibbia sono chiaramente in contraddizione. La reazione di Potifar, la ragione per l’imprigionamento di Giuseppe e i tempi in cui venne fatto il falso rapporto a Potifar sono diversi. Il Corano non "conferma" la Bibbia, come pretende di fare. (Vedi la Sura 5:44-48 Traduzione di Pickthall).

Riflettendo l’antica convinzione che il cielo fosse letteralmente sopra la terra e che potesse potenzialmente cadervi sopra, notate le parole del Corano nella Sura 22:65 (Traduzione di Pickthall), "Non hai visto come Allah ha fato tutto ciò che è sulla terra in modo utile per te? E la nave corse sul mare per suo comando, ed egli trattenne i cieli dal cadere sulla terra in assenza del suo permesso. Guarda! Allah è, per l’umanità, pieno di pietà, misericordioso." Tale veduta è scientificamente errata.

Quanto esaminato solleva interrogativi sul fatto che il Corano sia da Dio. Vediamo ora il successivo libro sacro.

 

GLI UPANISHAD (Indù)

Gli Upanishad1 costituiscono la parte più rispettata e solenne della letteratura sacra indù chiamati Veda. Gli Upanishad pretendono di essere una rivelazione divina fatta all’uomo e perciò devono passare il nostro scrutinio.

Parecchie dichiarazioni al riguardo sono fatte nello "Svetasvatara". In riferimento a Brahma, suprema realtà e fonte dell’universo leggiamo: "Senza mutamento tu sei, o supremo e puro! In te dimorano gli Déi. Sei la fonte di tutta la scrittura... La fonte di tutte le scritture tu sei, e la fonte di tutte le fedi." Diversi paragrafi dopo, troviamo: "Di ogni religione tu sei la fonte. La luce della tua conoscenza è brillante, Non ci sono giorno o notte, né essere, né non-essere - tu sempre sei." Se Brahma è la singola fonte di "tutta la scrittura", "tutte le fedi" e "tutte le religioni", allora molti si renderanno immediatamente conto di un problema di credibilità2. Gli scritti di tutte le principali religioni del mondo presentano dichiarazioni fortemente conflittuali su temi di carattere universale. Se Brahma è dietro tutto ciò, significherebbe che Brahma non è del tutto certo di ciò che Brahma stesso "dice". Consideriamo un esempio di dichiarazioni conflittuali sui libri sacri.

Tutte le cose create, periscono? Nel Sutta Pitaka buddista al capitolo 10, "La Via", ci riporta la seguente dichiarazione di Buddha; "Tutte le cose create periscono - colui che sa e vede ciò è in pace nonostante il mondo sia nelle pene; questa è la via della purezza." Quasi tutte le maggiori religioni insegnano nei loro libri sacri che le anime umane Create da Dio (déi) non possono perire. Questo contraddice la dichiarazione del Sutta Pitaka. Come abbiamo visto nella sezione dedicata al Corano vi sono contraddizioni tra la Bibbia e il Corano. Prima che questo lavoro sia completato, ne vedremo molte altre.

Quella che è una contraddizione logica la troviamo nel nulla, se ciò ha un senso. questa non è il tipo di logica che ci aspetteremmo da un Dio (o Dèi). "Taitiriya": "Prima che la creazione venisse all’esistenza, Brahma esisteva come il non manifesto. Dal non manifesto, egli creò ciò che è manifesto. Da se stesso creò se stesso. Quindi è noto come colui che auto-esiste." Se "da se stesso creò se stesso ", ciò significa che era già presente come se stesso per crearsi. Ma se ciò è vero. - che egli era già presente, già "se stesso" - l’atto di "creare se stesso" non significa niente. Questo non è il tipo di logica che ci aspetteremmo dal Dio (Dèi).

Un altro errore scientifico che ha a che fare col sole è riportato in Prasna. Viene detto, "Prana, l’energia primaria è il sole; e Rayi, la sostanza che dà forma, è la luna... IL sole nascente pervade l’oriente, e riempie di energia tutti gli esseri che lì abitano... Prana è l’anima dell’universo, che assume ogni forma; egli è la luce che anima e illumina tutto: anche se è scritto - ‘Il saggio lo conosce, colui che assume ogni forma, che è radioso, che tutto conosce, che è colui che dà luce a tutto.’ Egli sorge come il sole dai mille raggi, e dimora in infiniti luoghi... Il sole, la luce, è davvero la fonte di ogni energia... Prana...Tu ti muovi nel cielo come il sole, e il signore delle luci tu sei... tutto ciò che esiste nell’universo dipende da te, O Prana... Il sole è il Prana dell’universo..." É certo che il nostro sole non ha questa esaltante relazione con il resto dell’universo materiale. L’universo non dipende dal sole, di conseguenza il nostro sole, non è l’anima dell’universo.

Ciò che è riportato negli Upanishad è contraddetto dalle evidenze dell’astronomia e dell’astrofisica. Il Creatore dell’universo avrebbe dovuto conoscere meglio le interrelazioni tra il sole e il resto della sua creazione.

Questi errori che abbiamo identificato sono abbastanza significativi per passare al nostro prossimo candidato.

1 Citazioni da L’Upanishad tradotto da Swami Prabhavananda e Frederick Manchester.

2 L’idea che Dio o qualche principio divino sia dietro tutte le principali religioni del mondo è insegnata dalla fede Bahai. Baha’ullah ha scritto: "Non può esserci alcun dubbio che qualunque popolazione del mondo, di qualunque razza o religione, derivi la propria ispirazione da una unica fonte divina, e che siano soggetti a un solo Dio. Le differenze tra le disposizioni alle quali essi sottostanno dovrebbero essere attribuite ai diversi requisiti ed esigenze in relazione ai tempi nei quali sono stati rivelati." (Spigolature dagli scritti di Baha’ullah, Pag. 217.)

 

TAO TE CHING (Taoista)

Composto da ottantuno poemi corti, il Tao Te Ching1 è il libro sacro dei taoisti. É significativo che il Tao Te Ching sia stato tradotto più frequentemente di qualsiasi altro libro religioso, se si fa eccezione della Bibbia. Come molti altri ‘libri sacri’, il Tao Te Ching contiene utili regole di condotta2; come potremmo attenderci da uomini perspicaci. Ma la domanda è: Il Tao Te Ching’ ha definitamente origine da quell’essere che possiamo chiamare Dio?

Sia che vivano o meno in condizioni ideali, quando diventa pratico o utile per le masse governate essere rese ignoranti o vedere soffocate le loro ambizioni? Il Creatore dell’universo avrebbe incoraggiato gli esseri umani riflessivi e razionali coi quali comunicava, ad essere preoccupati per il loro ventre, le loro basilari necessità e poco di più? Notate questa direttiva per i governanti dello stato politico nel Tao Te Ching, 3: "La politica dell’uomo saggio, di conseguenza, sarà verso le menti e i cuori vuoti del popolo, per riempire i loro ventri, indebolire le loro ambizioni, dar loro limiti vigorosi e sempre così, mantenerli non informati, senza desiderio e conoscendo coloro che non rischiano nell’agire."3 Quanto abbiamo appena detto non armonizza con quanto segue: "Nell’udire della Via, (la definitiva realtà), il migliore degli uomini vorrà, premurosamente esplorarne la lunghezza." (Tao Te Ching, 41). Oppure: "Invero, l’occupazione dell’uomo saggio è di lavorare quietamente; Egli non insegna con le parole, ma portando a termine; egli fa ogni cosa, non trascurandone nessuna...". (Tao Te Ching, 2)

Secondo il Tao Te Ching, l’uomo ha tredici (quindici) "membri" dai quali può venire la morte. Leggiamo, "Nella vita che si lascia, per entrare nella morte: tredici (quindici) sono i membri di un corpo vivente; un cadavere ne ha pure tredici (quindici): tredici punti attraverso i quali l’uomo passa dalla vita alla morte." (Tao Te Ching, 50). Questo è scientificamente accurato? Considerate la seguente lista di "membri" o "punti" e i modi in cui la morte può sopravvenire:

(1) Fegato - Cirrosi

(2) Cuore - Occlusione coronarica acuta

(3) Reni - Insufficienza renale

(4) Polmoni - Tubercolosi, Annegamento

(5) Ghiandole surrenali - Malattia di Addison

(6) Isole di Langerhans - Diabete Mellito

(7) Cervello - Cancro

(8) Ghiandola pituitaria - Ipofisectomia a morte

(9) Gambe - Cancrena umida

(10) Sistema nervoso - Tetano, Psittacosi

(11) Arterie - Aneurisma Aortico

(12) Intestino tenue- Blocco intestinale

(13) Braccia - Morso o Lacerazione che introduca agenti patogeni come gli Stafilococchi

(14) Livello cellulare - Disidratazione, Congelamento

(15) Ghiandole Esocrine - Fibrosi cistica

Si possono portare molti esempi per dimostrare che ci sono più di "tredici (quindici) punti attraverso i quali l’uomo passa dalla vita alla morte ". Il Creatore dell’uomo lo avrebbe presumibilmente saputo, e così non avrebbe fatto lo sbaglio di scrivere tale errore.

É tempo di passare al prossimo candidato

1 Tutte le citazioni sono dalla traduzione di Raymond Blakney dal titolo "La Via della vita".

2 Vedi Tao Te Ching, 27; 63; e 64 per alcuni esempi.

3 Vedi anche Tao Te Ching, 65.

 

GLI SCRITTI SACRI DEL BUDDISMO(Buddisti)

Le scritture buddiste includono una varietà di materiale scritto, non totalmente accettati dalla comunità mondiale dei buddisti. Ci concentreremo su alcuni materiali "nucleo" e condurremo la nostra analisi.

La Sutta1 63 del Majjhima-Nikaya contiene una conversazione tra un certo Malunkyaputta, e Buddha. In tale conversazione, Malunkyaputta fa domande sul mondo, l’anima e ciò che accade dopo la morte. Questi sembrerebbero argomenti sui quali Dio non dovrebbe esitare a parlare agli esseri umani. Notate la risposta del Buddha a queste domande: "...E cosa, Malunkyaputta, non ti ho spiegato? Non ti ho spiegato, Malunkyaputta, se il mondo sia eterno; e non ti ho spiegato se il mondo non sia eterno; non ti ho spiegato se il mondo sia finito; e non ti ho spiegato se il mondo sia infinito; non ti ho spiegato se anima e corpo sono identici; e non ti ho spiegato se il corpo è una cosa e l’anima un’altra; non ti ho spiegato se i santi esistono dopo la morte; e non ti ho spiegato se i santi non esistono dopo la morte; non ti ho spiegato se i santi sia esistono che non esistono dopo la morte; non ti ho spiegato se i santi né esistono, né non esistono dopo la morte. E perché, o Malunkyaputta, non ti ho spiegato queste cose? Poiché, o Malunkyaputta, ciò non è profittevole, né ha a che fare con i fondamenti della religione, Né tende all’avversione o all’assenza di passione, cessazione, quiescenza, a facoltà soprannaturali, suprema saggezza, e nirvana; per questo non te le ho spiegate." Parrebbe logico che Dio sappia se il mondo sia finito o infinito, oppure se noi mortali avremo una vita dopo la morte o meno. Probabilmente la maggioranza delle persone concorderebbe che la domanda se ci sia o meno vita dopo la morte sia uno dei ‘fondamenti della religione’. Perché quindi questi argomenti non sono stati affrontati? É stato per l’ignoranza del Buddha o per una riserva da parte di Dio? Nel Sutta Pitaka nella sezione denominata "Punizione", è interessante notare queste dichiarazioni attribuite al Buddha, "Colui che, ricercando la sua propria felicità, punisce altri esseri che anelano alla stessa felicità, non troverà alcuna felicità dopo la morte. Colui che, ricercando la sua propria felicità, non punisce altri esseri che anelano pure alla stessa felicità, troverà la felicità dopo la morte." Nella sezione intitolata "Versi Gemelli", Buddha dichiarò, "L’uomo virtuoso si delizia in questo mondo, e si delizia pure nel successivo; si rallegra in entrambi... L’uomo virtuoso si rallegra in questo mondo e pure nel successivo; è felice in entrambi...". Pare chiaro che queste due citazioni del Buddha che esprimono un interesse nel "prossimo mondo", "dopo la morte", non sono in armonia con la dichiarazione fatta a Malunkyaputta che sostiene che l’interesse nel mondo futuro " non è profittevole, né ha a che fare con i fondamenti della religione".

Ancora, nel Sutta Pitaka, nella sezione dal titolo "La Via", troviamo un commento interessante, "Quando il desiderio dell’uomo verso le donne, anche il minimo, non viene distrutto, così la sua mente ne è imprigionata, come il vitello che beve il latte viene legato a sua madre." Lo stesso progetto anatomico dell’uomo è della donna fa apparire invero chiaro che il Creatore volesse che essi si desiderassero l’un l’altro unendosi per formare delle famiglie. La stessa biologia richiede che l’uomo desideri una donna. Questa direttiva della sacra letteratura buddista fa a pugni con il progetto impresso nella fisiologia e anatomia di tutti i normali esseri umani e così non pare essere un messaggio da parte del Creatore.

Se gli scritti del Buddista Mahayana chiamato Nagarjuna sono interpretati come parte degli scritti sacri buddisti, si presentano nuovi problemi. Nel Madhyamika Karikas dove Nagarjuna critica la causalità, troviamo quanto segue: "Non ci sono assolutamente cose che sorgono in nessun luogo e da nessuno né fuori di loro stesse, né fuori del loro non essere, né fuori di entrambi, ne a casaccio.... Nessuna energia nelle cause, né energie fuori di loro. Nessuna causa senza energia, ne cause che la possiedono..." Le scienze della chimica e della fisica sono di certo in opposizione con questi punti di vista e possono provvederci solidi dati per provarne la falsità.

Si può fare un’ulteriore obiezione molto significativa: Se il Creatore fosse lo Spirito ispiratore dei sacri scritti buddisti, allora non ci dice molto, se non nulla, su di sé e inoltre non compone il materiale in modo da dire: ‘Ecco una comunicazione dal vostro Creatore’. Appare più probabilmente: ‘Ecco una comunicazione da un vostro compagno, dall’uomo Buddha’. Forse è proprio così che li dovremmo considerare.

Passiamo oltre.

1 Le citazioni sono da "Gli insegnamenti del compassionevole Buddha", edito da Edwin A. Burtt

 

L’AVESTA (Gli Zoroastriani)

Zoroastro, noto anche come Zarathustra, fu un antico sacerdote persiano che fondò lo zoroastrismo. Questa fede fa riferimento all’Avesta come letteratura divina. L’Avesta è quindi ora il nostro prossimo candidato.

In Yasna 44, Strofa 4, Zoroastro interroga: "Questo ti chiedo, o Signore, rispondimi in verità: chi ha posto la terra nel suo luogo di sotto, e il cielo e le stelle cosi che non cadessero?...". Ecco ancora un errato concetto dell’universo di quei tempi. Anche se possiamo giustificare che la terra sia "sotto", non ci sono giustificazioni per l’idea che il cielo e le nubi possano "cadere". Il Creatore dell’universo sarebbe ovviamente stato consapevole di ciò e conseguentemente non si sarebbe sbagliato su tale argomento.

L’Avesta rivela di un Dio che incoraggia la deificazione e adorazione del sole, della luna e delle stelle - in breve, l’adorazione della natura. La domanda che viene legittimamente sollevata è: Il Creatore dell’universo avrebbe legittimamente invitato la sua creazione intelligente ad adorare masse di materia non intelligente che orbitano nello spazio? Ciò sembrerebbe razionale? Mali Yast1, Strofa IX, riferisce, "Io sacrificherò alla luna... colei che dà l’acqua.., colei che dà il calore... la Guaritrice - La Luna!" Quanto detto non solo solleva la questione della venerazione della luna, ma solleva una domanda circa l’accuratezza scientifica: La luna dà forse acqua, calore o provvede guarigione? Un simile errore scientifico si trova nel Mah Yast, Strofa VII, che dichiara, "Quando la luce della luna è in fase crescente calde piante dalla tonalità d’oro crescono dalla terra durante la primavera "

Per gli uomini antichi, le stelle nell’oceano sembravano gradualmente scomparire nell’oceano. Dire che sembrano andare nell’oceano è una cosa, ma dire che esse realmente cadessero dentro di esso è altra cosa. La prima dichiarazione è scientificamente ammissibile, ma la seconda non lo è affatto. Notate quanto segue:

"Allora ecco, le luminose e gloriose stelle tornano nel mare. Egli (Ahura Mazda, Dio) fa ribollire il mare su e giù; egli fa vaporizzare il mare in questo e in quel modo. E riporta le gloriose stelle su dal mare." Tir Yast, Strofa XI.

Leggiamo ancora:

"Invochiamo le luminose e gloriose stelle, che dal luminoso oriente muovono il loro ondeggiante corso, lungo il sentiero preparato dagli dei, lungo la strada segnata per loro la strada d’acqua, per la volontà di Ahura Mazda...". Tir Yast, Stanza XIV

Ahura Mazda (Ormazd) è il Dio benevolo dello zoroastrismo. É rappresentato dal sole. Nel Khorshed Yast, Strofa VII, troviamo: "Egli si rallegra per tutte le forze terrestri e celesti che offrono un sacrificio all’immortale, luminoso e veloce Sole." E nel Visparad XIX, Strofa III: "E noi sacrifichiamo al sole luminoso, che è il più alto degli alti; sì, noi adoriamo il Sole...". L’adorazione della creazione, il sole, è una reminescenza primitiva dell’uomo che guardava al Creatore e lo adorava attraverso le opere che egli aveva fatto, piuttosto che rivolgersi a lui, in realtà appare come una distorsione dei fatti. É ora appropriato passare al successivo candidato.

1 Lo Zend Avesta di Zarathustra di Edmond S. Bordeaux.

 

GLI SCRITTI SACRI DEL BAHAI (Religione dei Bahai)

Nel tardo XIX secolo in Iran, apparve sulla scena un uomo di nome Baha-ullah. Il movimento religioso da lui fondato divenne noto come il Bahai. Baha-ullah riteneva che tutti i fondatori delle maggiori religioni mondiali, e quindi anche i loro libri sacri, provenissero dall’unico Dio. Perciò ne dedusse che lui era un Suo speciale messaggero. Di conseguenza, tutti i libri sacri di queste religioni, compresi I detti di Baha-ullah sono considerati da Dio. In Spigolature dagli scritti di Baha-ullah1, a Pag. 9, Baha-ullah disse, "Osservate come le diverse popolazioni e razze della terra hanno continuato ad aspettare la venuta di colui che è promesso (Baha-ullah). Il Figlio della Verità non è stato per questo reso manifesto più presto, ma ecco tutti si sono volti via da lui eccetto coloro che Dio ha avuto piacere di guidare...". Rispettando i fondatori delle altre maggiori religioni chiamati "Manifestazioni di Dio", Baha-ullah ammonì "Attenti, O fedeli, per l’unità di Dio, non lasciatevi tentare dal fare qualsiasi distinzione tra le varie manifestazione di questa Causa... Siate certi, inoltre, che l’opera e gli atti di ciascuna ed ognuna di queste Manifestazioni di Dio, come ogni cosa che ha pertinenza con loro, e qualunque altra cosa si possa manifestare in futuro, sono tutte ordinate da Dio, sono un riflesso della sua volontà e proposito. Chiunque cerchi la più piccola differenza possibile tra le loro persone, le loro parole, i loro messaggi, i loro atti e modi, ha sconfessato Dio, ha ripudiato i suoi segni e tradito la causa dei suoi Messaggeri.". (Pagg. 59 e 60, Spigolature dagli scritti di Bahaullah).

Lo scoraggiamento di qualsiasi analisi dei "sacri libri" si può intendere un appello all’unità e alla pace. Ma la realtà, come abbiamo già visto nelle sezioni precedenti, è che ci sono differenze tra i libri sacri - differenze sostanziali. Non è quindi ragionevole concludere che tali significative differenze provengano dallo stesso Essere Supremo, lo stesso Dio e Creatore.

1 Tradotto da Shoghi Effendi

 

IL KOJIKI E LO NIHONGI (Scintoisti)

Consideriamo ora il Kojiki e lo Nihongi, la Scrittura Sacra dello Scintoismo.

Secondo il Kojiki, due antiche deità produssero l’intero pantheon di divinità dei cieli. La descrizione di una tale produzione è qualcosa di incredibile, persino volgare. Questo adombra la credibilità del Kojiki. Prendiamo alcuni spunti dal Kojiki, Sezioni VI-X, "Quando finirono d dar alla luce le nazioni, cominciarono quindi a formare le Divinità... Quindi (dopo che molte divinità furono nate), diedero alla luce la divinità maschile dell’Ardente Fuoco Agile... Nel dare alla luce questo figlio le auguste parti intime di Lei vennero bruciate, così che si ammalò e si coricò. Le divinità nate dal suo vomito furono il Principe della Montagna di Metallo e la Principessa della Montagna di Metallo. I nomi delle divinità che nacquero dalle sue feci furono il Principe dell’Argilla Viscida e la Principessa dell’Argilla Viscida. nate dalla sua urina furono Mitsuhanome e la Giovane Mirabile Divinità della Fertilità...". La stessa natura delle cose create richiederebbe che gli esseri o forze creative si identifichino in modo degno e puro, certamente non con urina feci e vomito.

Nel discutere le origini del cibo dei bachi da seta, viene fatta nel Kojiki una descrizione simile, nella sezione XVII, "...Allora la Principessa del Grande Cibo trasse fuori ogni sorta di leccornie dal suo naso, dalla sua bocca e dal suo fondo e le dispose in ogni sorta di piatti che gli offrì. Ma Susa non osservò le sue azioni, e considerando che gli stava offrendo del sudiciume la uccise immediatamente. Così le cose che nacquero dal corpo della Divinità uccisa furono: nella sua testa i bachi da seta, nei due occhi nacquero i semi di riso, nelle due orecchie nacque il miglio, nel suo naso nacquero i piccoli fagioli, nelle sue parti intime nacque l’orzo, nel suo ano nacquero i grandi fagioli. Così Sua Maestà la Divinità Madre Mirabile della Fertilità fece si che potrebbero esser colti e usati come seme."

Anche qui viene presentata l’idea che la terra in qualche modo sostenga i cieli. Nel Nihongi, Libro XXII, ci viene detto: "Quando ricevi comandi imperiali, non mancare di obbedir loro scrupolosamente. Signore sono i Cieli, suo Vassallo, la Terra. I Cieli si spargono sopra e la Terra li sostiene. Quando ciò è così, le quattro stagioni seguono il loro dovuto corso, e le potenze della Natura esprimono la loro efficacia. Se la Terra tenta di spargersi, il Cielo crolla semplicemente in rovina. Perciò, quando il signore parla il vassallo deve ascoltare, quando colui che è superiore agisce, colui che è inferiore, semplicemente rende la sua soggezione. Conseguentemente, quando ricevi il comando imperiale, non mancare di adempierlo scrupolosamente. Se permettete che vi sia mancanza di attenzione su questa questione, la rovina è la conseguenza naturale." Il messaggio è chiaro: come un subordinato sostiene l’autorità da cui dipende, così la terra sostiene il cielo; se la soggezione all’autorità pubblica non è pronta, "la rovina é la conseguenza naturale", e se la terra non sostiene il cielo " la rovina é la conseguenza naturale " ed esso " crolla semplicemente in rovina ". La prima affermazione può essere una verità politica, ma l’ultima è un errore scientifico, un riflesso dell’ignoranza umana. Dio dovrebbe conoscerla meglio.

Guardiamo ora ad un altro concorrente.

GLI SCRITTI SACRI DEL GIAINISMO (Gianinsti)

Per secoli la comunità giainista È stata collocata primariamente in India. Ciò è ancor oggi vero, ma sempre più giainisti si stanno diffondendo in altre zone del mondo. Numerosi libri formano la letteratura sacra dei giainisti e sono i 12 Anga, i 12 Upanga, i 10 Painna, i 6 Cheya-Sutta e i 4 Mula-Sutta. Qui ci viene presentata una religione che sostiene l’eterna esistenza dell’universo e che perciò non vi sia creatore. Si, ci sono déi, ma la salvezza non dipende tanto dalla loro guida come dagli sforzi e dalle buone azioni di ciascuno. Le istruzioni necessarie per una vita più rimunerativa sono riportate nella sacra letteratura giainista. Dobbiamo applicare i nostri strumenti di verifica ai sacri testi giainisti1.

Per il loro alto rispetto per la vita i monaci giainisti ricevono queste istruzioni, "Il gran saggio evita di dare sofferenza agli insetti... Egli non li spaventa (gli insetti), né li calpesta, né lascia che la sua passione sia provocata da loro. Tollerate ogni essere vivente, non li uccidete, benché essi mangino la vostra carne e il vostro sangue." (Uttaradhyayana, Lettura II) Appare chiaro che, da un punto di vista medico questo sia un consiglio pericoloso. Alcuni insetti trasmettono microbi che possono essere letali. Che dire degli "esseri viventi" come cani e squali che possono desiderare di cibarsi della nostra Carne e sangue? Ancora, non vi è qui una contraddizione morale: qualora considerassimo errato uccidere gli animali per motivi banali, perché lo sarebbe altrettanto se cercassimo così di prevenire tali creature dall’uccidere un essere umano? Sopprimere una vita, dopo tutto è sopprimere una vita, sia essa animale o umana.

Nella letteratura giainista si trova una poco lusinghiera opinione circa le donne. In Uttaradhyayana, Lettura II, leggiamo: "Un saggio uomo, consapevole che le donne sono come pantani, certamente non lascerà che gli procurino danno, deviando così dalla ricerca di sé stesso." Ancora, in Uttaradhyayana, Lettura XIII, "Non desiderare (le donne) quei demoni femminili, sul cui petto crescono due rigonfiamenti di carne, che cambiano continuamente le loro idee, che raggirano gli uomini, e che li rendono schiavi per divertimento." La reale natura delle cose non indica che l’uomo e la donna sono biologicamente disegnati per completarsi a vicenda? Se questa è " la reale natura delle cose", questo renderebbe appropriato che essi formino una coppia. Non c’è spazio in biologia per considerare le donne "pantani" o "demoni femminili".

Tenendo a mente la biologia esaminiamo questo messaggio in Uttaradhyayana, Lettura XXXVI, "Gli animali che posseggono cinque organi di senso, sono di due tipi: quelli di origine equivoca (cioè quelli che crescono assimilando i materiali nei loro dintorni) e quelli che nascono dal grembo." In seguito, nella stessa Lettura, "Ci sono due tipo di uomini.., gli uomini di generazione equivoca e quelli che nascono dal grembo." La scienza non ritiene vi siano due tipi di esseri umani, uno dei quali nasca da ciò che potremmo definire generazione spontanea "assimilando il materiale nei loro dintorni". E dove sono gli animali con cinque organi che hanno "origine equivoca"?

Nel Sutra Kritanga, Libro uno, Lettura VII, troviamo queste istruzioni, "Colui che accende un fuoco uccide esseri viventi; colui che lo spegne uccide il fuoco, perciò un uomo saggio non accende alcun fuoco." Ora, se concludiamo che "uccidere" il fuoco sia come uccidere degli esseri viventi, dovremmo negare la conoscenza scientifica che ci dice che il fuoco non ha una vita da sopprimere

Le sacre scritture del giainismo ha seri problemi di credibilità. Passiamo al successivo candidato.

1 Citazioni da I Libri Sacri dell’Oriente, Volume XLV, 1895, Clarendon Press.

 

LA SACRA BIBBIA

La Bibbia dichiara di essere la parola di Dio. Infatti troviamo in essa le seguenti dichiarazioni sul suo contenuto, "Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona." (2 Timoteo 3:16, 17). IL giudaismo riconosce i primi 39 libri della Bibbia come ispirati da Dio, mentre il cristianesimo ne accetta come canonici altri 27. Per tale ragione considereremo le due sezioni separatamente

Dapprima ci occuperemo delle scritture ebraico-aramaiche, il cosiddetto "Vecchio Testamento". A differenza degli altri libri sacri che abbiamo considerato, troviamo in questa porzione della Bibbia dichiarazioni scientifiche che non riflettono la veduta del tempo in cui furono scritte. Sono, infatti, ciò che potremmo definire "anticipazioni scientifiche". Possiamo identificare due differenti categorie di tali "anticipazioni": dirette e indirette.

Tra le dichiarazioni dirette troviamo le seguenti: Nell’VIII secolo a E.V., quando l’opinione prevalente era che la terra fosse piatta, la Bibbia scriveva questo in Isaia 40:22: "C’è Uno (Dio) che dimora sul circolo della terra, i cui abitanti sono come cavallette,..." Inoltre le scritture ebraiche ammettono che la terra è un corpo libero nello spazio, non unito o che sostiene i cieli: "Egli (Dio) distende il nord sullo spazio vuoto, sospende la terra sul nulla;" (Giobbe 26:7) Questo libro fu scritto nel XVI secolo a E.V., oltre 2.000 anni prima che la scienza scoprisse questa verità. La Bibbia lo riportava per prima. A differenza della sacra letteratura sacra del giainismo, la Bibbia ebraica ci informa che l’universo materiale non è sempre esistito, ma ha avuto un inizio: "In principio Dio creò i cieli e la terra." (Genesi 1:1) Il cicli evaporazione-condensazione-precipitazione della scienza della meteorologia fu anticipato nella Bibbia in Ecclesiaste 1:7,8 e Amos 5:8,: "Tutti i torrenti invernali vanno al mare, eppure il mare stesso non è pieno. Al luogo dove i torrenti invernali vanno, là tornano ad andare. " (Ecclesiaste 1:7,8). E, "...Colui (Dio) che chiama le acque del mare, per versarle sulla superficie della terra: Geova è il suo nome;" (Amos 5:8) L’acqua evapora dalla superficie della distesa dei mari poi condensa, a sua volta precipita sulla terra in forma di pioggia, neve, nevischio o grandine e forma sulla terra corsi d’acqua e fiumi che tornano ai mari per ripetere il ciclo. Ecclesiaste fu scritto nell’undicesimo secolo a E.V. e Amos nell’ottavo secolo a E.V.

Benché altri libri sacri colleghino la provenienza della razza umana a un’unica coppia, idea fortemente sostenuta dalle scienze della fisiologia, genetica e anatomia, la Bibbia degli ebrei ci provvede questa verità in Genesi 1:28, "Inoltre, Dio li benedisse (Adamo ed Eva, la prima coppia umana) e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela...." La scienza moderna ci dice che la terra primitiva era interamente coperta da liquidi, solo in seguito emersero le terre seguite dalla comparsa della vita delle piante, animali marini, animali terrestri e infine l’uomo. Questa esatta sequenza è riportata nella Bibbia oltre 3.000 anni fa nel libro di Genesi, "Ora la terra risultò essere informe e vuota e c’erano tenebre sulla superficie delle acque dell’abisso; e la forza attiva di Dio si muoveva sulla superficie delle acque... appaia l’asciutto...La terra faccia germogliare erba, vegetazione che faccia seme, alberi fruttiferi... Brulichino le acque di un brulichio di anime viventi...E Dio creava i grandi mostri marini e ogni anima vivente che si muove, di cui le acque brulicarono.., E Dio faceva la bestia selvaggia della terra... ogni animale che si muove sul suolo.., E Dio proseguì, dicendo: "Facciamo l’uomo a nostra immagine....1-2" (Genesi 1:1-26) La scienza ha impiegato migliaia di anni per determinare questa sequenza.

La scienza medica della Bibbia ebraica è particolarmente interessante. L’ingestione e la trasmissione di sangue animale o umano negli esseri umani può essere rischioso. Ne possono risultare numerose malattie, tra cui: AIDS, Infezioni Epatite, Malaria, Sifilide, Infezione da Citomegalovirus, Morbo di Chagas Filariosi. La Bibbia in Levitico 7:26,27 ammonisce: "E non dovete mangiare nessun sangue in nessuno dei luoghi dove dimorate, sia quello di volatile che quello di bestia. Qualunque anima mangi qualunque sangue, tale anima dev’essere stroncata dal suo popolo" E Levitico 17:14: "...Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne....". Ancora, ricerche mediche hanno stabilito che le emozioni anno ripercussioni fisiche. La Bibbia ebraica su questo punto ha anticipato la scienza avvisando: "Il cuore calmo è la vita dell’organismo carnale, ma la gelosia è marciume alle ossa." (Proverbi 14:30) Quando un israelita veniva in contatto con il corpo morto di un animale nel campo o altrove, la Bibbia ammoniva contro la contaminazione, e questo quando il mondo allora contemporaneo non sapeva ancora nulla dei germi "Ora qualunque cosa sulla quale qualcuno di essi cada quando è morto sarà impura,... chiunque tocchi i loro corpi morti sarà impuro.". (Levitico 11:32,36) Inoltre al contrario della sacra letteratura scintoista della quale abbiamo già parlato, la Bibbia ebraica identifica le feci come qualcosa di impuro, che dovrebbe essere sepolto (Deuteronomio 23: 9-14)

Ora passiamo alle affermazioni scientifiche indirette che si trovano nella Bibbia ebraica. Nel mondo antico i cieli in cui si trovavano il sole , la luna e le stelle erano bi-dimensionali - senza la profondità. Le stelle erano considerate piccoli cristalli di luce che si muovevano lentamente e senza rumore nell’arco dei cieli. Non avevano la potenza, l’aspetto e forza del sole; erano relativamente insignificanti. La Bibbia ebraica non è però, d’accordo con ciò; indirettamente riconosce la magnificenza delle masse stellari chiamate "stelle". L’uomo di quel tempo non ne aveva "visto" la gloria; la Bibbia, sì. "Quando vedo i tuoi cieli, le opere delle tue dita, La luna e le stelle che tu hai preparato, Che cos’è l’uomo mortale che tu ti ricordi di lui, E il figlio dell’uomo terreno che tu ne abbia cura?" (Salmo 8:3-4) L’implicazione è questa: in relazione al vero significato delle stelle in rapporto allo spazio senza fine, perché Dio doveva dar rilievo a un insignificante uomo qui sulla terra? Non ci aspetteremmo un simile paragone in un mondo antico, ma la Bibbia fa questo paragone. Inoltre, il mondo antico non aveva il concetto di un universo che rallenta la sua corsa, azione che segue la Seconda Legge della Termodinamica. La Bibbia, invece, affermava una verità scientifica scoperta solo nella nostra era: l’universo si sta consumando. Notate Salmo 102: 25-26: "Molto tempo fa ponesti le fondamenta della stessa terra, E i cieli sono l’opera delle tue mani. Essi stessi periranno, ma tu stesso continuerai a stare; E proprio come una veste tutti si consumeranno. Proprio come un abito tu li sostituirai, e finiranno il loro turno." In base a questa citazione scritturale, senza che Dio ‘sostituisca’ o dia di nuovo, per tempo, energia all’universo, esso gelerebbe fino alla morte totale. Questa è apparentemente una verità scientifica.

Le Scritture Greche Cristiane, il cosiddetto "Nuovo testamento", contengono poche anticipazioni scientifiche, ma sono tutte accurate.

Il vino ha qualità medicinali. Non tutti lo sapevano in passato, ma le Scritture Greche Cristiane dichiarano: "Non bere più acqua (Timoteo), ma usa un po’ di vino a causa del tuo stomaco e dei tuoi frequenti casi di malattia." (1 Timoteo 5:23) Ancora, le Scritture Greche riconoscono la differenza tra le stelle, scoperta confermata dalla moderna astronomia. Considerate 1 Corinti 15:41, "La gloria del sole è di una sorta, e la gloria della luna è di un’altra, e la gloria delle stelle è di un’altra; infatti, una stella differisce da un’altra stella in gloria." Gli astronomi classificano alcune stelle come "giganti rosse", altre come "nane bianche" e così via.

La scienza biblica è, in definitiva, incredibilmente accurata. Come hanno potuto questi antichi scritti essere tanto accurati, specialmente in vista del fatto che fra i contemporanei prevalevano opinioni diverse e così poco accurate? Non è ragionevole concludere che la Bibbia possa essere stata prodotta solo dal Dio che poteva avere tale precisione?

Forse una delle più significative caratteristiche della Bibbia, sia nella sezione ebraica che in quella cristiana, è la profezia. Soddisfa una della caratteristiche che abbiamo stabilito all’inizio delle nostre peripezie: "Sarebbe inoltre utile che tale volume contenesse informazioni che gli esseri umani in vita al tempo della sua composizione non avrebbero potuto conoscere. Tali informazioni escluderebbero gli uomini come fonte e suggerirebbero una mente trascendente" Esaminiamo ora alcune profezie bibliche.

Nel VII secolo a E.V., mentre Babilonia prosperava nel medio oriente, lo scrittore biblico Daniele scrisse, nel libro che porta il suo nome, che l’impero babilonese sarebbe caduto per mano del Medo-Persiani che avrebbero, a loro volta, stabilito un più vasto impero , che a sua volta sarebbe stato rovesciato dai greci per mano del primo Re di Grecia. La profezia prosegue dicendo che, dopo la morte di questo primo re, l’impero greco si sarebbe suddiviso in quattro diverse entità politiche. Per stabilire questi punti, la profezia usa dei simboli: Un montone con due corna e un capro peloso con un solo corno costituivano i simboli principali. Per non lasciare tali simbolismi aperti a ogni interpretazione dopo averli descritti in Daniele 8:1-8, ce ne viene rivelato il significato in Daniele 8:20-22: "Il montone che hai visto possedere le due corna [rappresenta] i re di Media e di Persia. E il capro peloso [rappresenta] il re di Grecia; e in quanto al grande corno che era fra i suoi occhi, [rappresenta] il primo re. Ed essendo quello stato rotto, così che quattro infine sorsero invece d’esso, dalla [sua] nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza." La sequenza è storicamente corretta; i nomi delle nazioni sono corretti e gli effetti sono pure corretti. Non c’è generalizzazione, ma specificità.

L’archeologia provvede numerose evidenze di civiltà passate. Tra queste ci sono i moabiti. A differenza degli ebrei, egiziani o altri, la Bibbia prediceva in anticipo che il popolo moabita si sarebbe estinto. Questo è esattamente ciò che accadde e resta vero fino al nostro giorno. In Sofonia 2:9, la Bibbia prediceva, "Perciò, come io vivo", è l’espressione di Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, "Moab stessa diverrà proprio come Sodoma, e i figli di Ammon come Gomorra, un luogo posseduto dalle ortiche, e un pozzo di sale, e una distesa desolata, fino a tempo indefinito."

Nelle scritture greche-cristiane si trovano numerose predizioni che mostrano che la primitiva chiesa cristiana avrebbe dovuto subire cambiamenti radicali in seguito alla morte di Gesù Cristo. Un esempio si trova in 1 Timoteo 4:1-5 dove lo scrittore, l’apostolo Paolo, scrisse: "Comunque, l’espressione ispirata dice esplicitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni, mediante l’ipocrisia di uomini che diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente; i quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi da cibi che Dio ha creato per essere presi con rendimento di grazie da quelli che hanno fede e conoscono accuratamente la verità. La ragione di questo è che ogni creazione di Dio è eccellente, e nulla è da rigettare se è ricevuto con rendimento di grazie, poiché è santificato per mezzo della parola di Dio e della preghiera." Notate che venivano predetti due specifici cambiamenti: il celibato obbligatorio e restrizioni imposte nella dieta. La predizione si realizzò circa duecento anni dopo essere stata fatta.

Il profeta ebreo Gesù Cristo anticipò l’assedio dei romani contro Gerusalemme nel 66 E.V. e nel 70 E.V. Lo scrittore biblico Luca riporta la profezia di Gesù in Luca 21:20-24 con queste parole: "Inoltre, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino, e quelli che sono nelle campagne non vi entrino, ...e cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni...". Nel 66 E.V. una rivolta degli ebrei sollecitò la reazione di Roma che mandò Cestio Gallo e un battaglione di soldati romani contro Gerusalemme. Cestio Gallo "circondò Gerusalemme di eserciti accampati". Più tardi, senza un’apparente ragione, Cestio Gallo richiamò il suo esercito e si ritirò.4 I cristiani, ricordando la profezia di Gesù fuggirono i fretta dalla zona. Alcuni anni dopo, nel 70 E.V., il generale romano Tito riprese la risposta di Roma circondando Gerusalemme durante la pasqua ebraica e dandole assedio, un assedio che durò approssimativamente 5 mesi. Gli ebrei che non perirono durante quella terribile ordalia furono "condotti prigionieri in tutte le nazioni..", esattamente come predetto.

Quanto finora detto sono solo esempi di profezie che si trovano sia nelle scritture ebraico-aramaiche, che in quelle greco cristiane. Sono indubbiamente impressionanti e provveduto una base solida per sostenere che entrambi i due volumi sono da Dio.

Dobbiamo fare un’altra osservazione su un libro che proviene da Dio. Sembrerebbe logico che se Dio ha cura degli esseri umani, avrebbe incluso nella sua comunicazione alcune regole e princìpi di vita riguardanti molti campi; relazioni matrimoniali, come allevare i figli, rapporto tra datori di lavoro e subordinati, rapporti d’affari, proprietà pubblica e privata, condotta individuale, etc. Numerosi libri sacri dicono molto poco su queste questioni vitali. La Bibbia ha molto da dire su tutte loro.

La bibbia, quindi soddisfa i criteri che abbiamo stabilito quando siamo partiti per l’analisi dei libri sacri.

1 "L’energia radiante delle stelle, l’energia meccanica dei sistemi planetari, l’energia chimica del cibo, sono state tutte stabilmente trasformate nell’energia del disordinato sistema molecolare". (Introduzione alla fisica e alla chimica, Seconda Edizione, di Beiser e Krauskopf; edito da McGraw-Hill, Pag. 162.

2 Molti disputano con la scienza Biblica sul metodo della creazione della terra, sostenendo che l’evoluzione e non Dio sia responsabile dell’esistenza di tutte le forme di vita. Essi possono accettare la sequenza di Genesi cap. 1, ma non certamente il metodo. Per una buona considerazione della questione, vedi il libro Come h avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?; edito in Italia nel 1985 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

3 Vedi la voce "Celibato" nella Cyclopedia of Biblical, Theological and Ecclesiastical Literature di McLintock e Strong, 1894, pagg. 174-177.

4 Vedi Giuseppe Flavio, Guerra Ebraica, Penguin Classics, 1967, pag. 163.

* AGGIUNTA ALLA SEZIONE SULLA LETTERATURA SACRA DEL BUDDISMO

- Il Buddha spiega la causa dei terremoti. La sua spiegazione naturale non è scientificamente corretta. (Le altre spiegazioni coinvolgono il soprannaturale.)

Maha-Parinibbana-Sutta, Capitolo 3:

"Allora il venerabile Ananda si levò verso il luogo dove era il benedettosi sedette rispettosamente al suo fianco, e disse: ‘É invero meraviglioso e stupendo che questo potente terremoto si desti, terribile, che incute rispetto, e che i tuoni dei cieli debbano bruciare davanti! Quale la causa immediata, e quale la più remota dell’apparire di questo terremoto? ‘Otto sono le causa immediate e otto sono le cause remote, o Ananda, per l’apparizione di un potente terremoto. Quali sono queste otto? La grande terra, o Ananda, è stabilita sull’acqua, l’acqua sul vento, e il vento riposa sullo spazio. E in un certo tempo, o Ananda, mentre il potente vento soffia, le acque sono scosse dal potente vento che soffia, e la terra è scossa dal movimento delle acque. Queste sono le cause prime, immediate e remote, dell’apparire di un potente terremoto."

Tutte le citazioni sono da Buddhist Suttas, tradotte dal Pali da T. W. Rhys Davids; Dover Publications, Inc., l969

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