Pokèmon mania?

Dilaga la Pokèmon-mania

Febbre da mostri tascabili, un'epidemia senza antidoti? Se vedete un bambino andare in giro con buffi pupazzetti colorati, fare gesti strani e urlare cose incomprensibili non mettetevi a ridere, sappiate che in quel momento, molto probabilmente, sta pensando al suo eroe Ash, un ragazzino di 10 anni che cerca di diventare il più grande maestro di Pokèmon.

Si chiamano così (contrazione di pocket e monster) le creature della Nintendo che hanno spopolato in Usa e Giappone e che stanno diventando oggetti di culto anche in Italia, dopo avere invaso il mondo con videogiochi, serie televisive, fumetti, carte da gioco, film e gadget vari.

Pokèmon sono strani esseri colorati, suddivisi in 151 specie, alcuni comuni e altri rari, hanno forma e aspetto differenti e utilizzano diverse modalità di combattimento (con l'elemento fuoco, acqua, terra, elettricità, ecc.); ogni Pokèmon si evolve dopo qualche tempo in una forma più bella e forte.

Il gioco prevede che si catturi il maggior numero di esemplari di specie differenti, fino a completare l'intera collezione di mostri.

Questo passatempo, in linea con la pedagogia giapponese, mira allo sviluppo della personalità del giocatore, unendo insieme compiti strategico-competitivi e amorevol-protettivi.

Infatti per vestire i panni del novello Noè il nostro giocatore dovrà sì catturare i vari Pokèmon, ma dovrà poi anche curarli con amore e dedizione per farne dei fedeli alleati nella caccia agli esemplari mancanti; inoltre dovrà giocare d'astuzia contro gli altri aspiranti allenatori per sottrarre loro le specie rare mancanti alla collezione.

Il fenomeno, come spesso succede, ha finito per creare il partito dei favorevoli e quello dei contrari, spesso animati più da preconcetti che da solide motivazioni.

La Swg, società di ricerche di mercato, ha condotto un'indagine su 827 navigatori: il 49% ritiene i Pokèmon un fenomeno negativo, il 37% positivo e il 14% che non si è espresso.

Ricordiamoci però quanto già accadde negli anni '70 e '80 quando imperversavano i vari Mazinga, Goldrake, Uomo Tigre, Capitan Harlock, ecc.: si temeva che i bambini ne sarebbero stati condizionati. Ora, a distanza di qualche decennio, il ricordo ci fa sorridere.

27 giugno 2000 Andrea Panagia

 

 

15:30

GUERRA DEI POKEMON A SCUOLA


TREVISO, 22 mag - Il fenomeno Pokemon fa infuriare un dirigente scolastico. E da oggi scatta la guerra ai mostriciattoli giapponesi nel quinto circolo didattico di Treviso. I fronti sono due: da una parte gli oltre 800 studenti amanti dei Pokemon e appassionati collezionisti di figurine, dall'altra Valentino Venturelli, dirigente scolastico, che nei giorni scorsi ha spedito una lettera ai genitori dei bambini chiedendo loro di perquisirli prima di mandarli a scuola: nessuna figurina sarà ammessa. D'ora in poi, infatti, le figurine veranno sequestrate e restituite solo a fine anno. «Un fenomeno a cui non siamo riusciti a mettere freno fino a oggi - spiega Venturelli - per questo ora saremo più severi e chiediamo l'aiuto delle famiglie». Ma una mamma si confida: «Ho perquisito la cartella di mia figlia, le ho fatto promettere che non avrebbe portato le figurine a scuola, l'ho anche castigata, ma è più forte di lei!» (News2000)

 

Domenica 10 giugno 2001 Edizione delle 00:01 www.eDay.it

A 50 anni ruba 200 mln per i Pokèmon

Como. Diventare ladra per una manciata di figurine? È l ’accusa che viene contestata a una impiegata 50enne canturina che in due anni avrebbe sottratto 220 milioni di lire dalle casse dell ’azienda, una tessitura di Cantù (Como),presso cui lavorava e dove veniva ritenuta una impiegata modello. A quanto sembra la 50enne si era fatta travolgere da una forte passione per i Pokemon e in due anni avrebbe dilapidato un vero patrimonio.

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