Persecuzione in Georgia

Tratto da www.jw-media.org

Per rilascio immediato
21 Giugno 2001

La polizia di Tbilisi si rifiuta di intervenire durante un violento attacco

TBILISI, GEORGIA—"Se avessimo saputo che questo attacco era contro di voi, non ci saremmo nemmeno preoccupati di venire." E' stata questa la risposta di due ufficiali di polizia arrivati sul luogo dell'ultimo violento attacco contro i Testimoni di Geova, secondo i testimoni oculari Ilo Robakidze e Giorgi Kiknavelidze.

Domenica 17 giugno, quando 86 membri della congregazione dei Testimoni di Geova di Ortachala in Tbilisi si erano radunati per compiere servizi religiosi, sono stati brutalmente attaccati da una folla inferocita di 50 individui. Le vittime hanno riconosciuto Petre (Gia) Ivanidze, Nodar Aslanashvili, Vakhtang Dadunadze, Mamuka Kartozia e Zura Lomtatidze, noti seguaci del sacerdote Vasili Mkalavishvili , che hanno preso parte a numerosi attacchi nel passato.

La folla ha trovato accesso alla casa privata dove avvenivano i servizi religiosi, demolendo la porta principale di accesso. Hanno infranto le finestre e rubato numerosi mobili, effetti personali, e centinaia di copie della letterattura biblica, che hanno poi bruciato all'aperto. Alle donne è stato ordinato di togliersi le scarpe. Gli assalitori hanno poi rubato tutte le scarpe, assieme a soldi ed altri valori. I bambini sono fuggiti in cerca di protezione mentre vedevano i loro padri colpiti con pezzi di legno. A una donna un'assalitore ha strappato il vestito tentando poi di strattonarla e trascinarla nuda in mezzo alla strada. Giorgi Kiknavelidze, assieme a numerosi altri, ha avuto bisogno di cure mediche a causa di sanguinamento e ferite, causate dai colpi ricevuti. Nana Robakidze, madre di tre figli, è stata strattonata con durezza mentre cercava di proteggere sua figlia di tre anni, Tamuna, che soffre di un difetto cardiaco.

Questo è il 77mo attacco criminale di cui si ha notizia, da quando è cominciata la campagna di violenza contro i Testimoni di Geova, nell'Ottobre 1999. Da allora sono state sporte 314 denunce, ma nessuno è stato mai incriminato a motivo del continuo regime di terrore. L'accusa e il ministero degli interni non sono riusciti ad agire contro gli autori di questi crimini. La reazione della polizia, di cui si ha notizia oggi, è solo una ulteriore conferma che l'ondata di persecuzione continua a motivo dell'inattività delle agenzie governative.

 

Per rilascio immediato
11 Giugno 2001

Gli attacchi contro i Testimoni di Geova continuano
nella Repubblica di Georgia

MARTVILI, REPUBBLICA DI GEORGIA— Lo scorso venerdi' 8 giugno una folla inferocita formata da 30 persone, compresi due sacerdoti ortodossi, Gocha Tsaava e Giorgi Basilaia, ha attaccato un gruppo di Testimoni di Geova che si erano radunati per studiare la Bibbia pacificamente in una casa privata, presso la città di Martvili nell'ovest della Georgia,.

La folla ha assalito due donne, bastonandone una e colpendo la seconda in faccia sotto gli occhi dei sacerdoti. Gli stessi sacerdoti hanno tentato di costringere un'altra donna con la forza a baciare una croce. La polizia, chiamata sul posto, si è rifiutata di intervenire.

Si tratta del sesto attacco contro i Testimoni di Geova quest'anno a cui hanno partecipato ministri ordinati della chiesa ortodossa. Avviene nello stesso giorno in cui la Dilis gazeti ha dato alle stampeuna dichiarazione del patriarca della chiesa ortodossa di Georgia, che afferma che "la chiesa georgiana opera entro i limiti accettabili per la chiesa ortodossa, vale a dire un comportamento pacifico."

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