Nuova crociata?

Luzzi / S'interrompe il cammino religioso di molti anziani
Chiude la Matric protestano i fedeli

(tratto da www.gazzettadelsud.it)

Michele Gioia LUZZI – La soppressione della parrocchia della Natività di Maria provoca disagi a tanti fedeli luzzesi soprattutto agli anziani. Lo sostengono i numerosi firmatari di un appello all'arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giuseppe Agostino. «Siamo venuti a conoscenza che un provvedimento, reso esecutivo da vostra eccellenza – si legge nella lettera – sopprimeva la parrocchia della Natività di Maria, ndc ) e pertanto l'unica parrocchia superstite è quella di san Biagio, che ha perciò esteso la propria competenza su tutto il centro storico di Luzzi. Tutto ciò determina una situazione di grave disagio per tutta la popolazione di fedeli che facevano riferimento, come centro di culto, alla chiesa della Natività di Maria». In particolare in considerazione della vastità del territorio del centro storico, tale situazione – scrivono ancora i promotori della sottoscrizione – comporta degli insormontabili ostacoli a numerosi anziani, che per le condizioni fisiche non possono raggiungere la chiesa di San Biagio (meglio nota come Immacolata, ndc ) posta sulla sommità di una ripida salita, visto lo svolgersi non pianeggiante del centro urbano, in riferimento alla parte sud del centro storico che aveva come comunità parrocchiale la Natività di Maria». I fedeli ricordano che Santa Maria «è stata, sin da epoche remote, la chiesa Matrice di Luzzi e perciò per lunghissimi anni è stata, ed era, fino alla sua soppressione, centro di fervida attività di culto e aggregazione sociale». I firmatari della lettera-appello chiedono che l'arcivescovo Agostino «voglia rivedere questa, per noi, ingiusta decisione, restituendo alle sue funzioni e prerogative la chiesa della Natività di Maria, affinché la nostra religione continui sempre a trionfare su tanti e forse sottosviluppate aperture di centro di culto – vedi Casa del regno di contrada Gidora – (dei Testimoni di Geova ndc ) di altre espressioni religiose che purtroppo anche in un centro come Luzzi stanno prendendo piede con impeto vigoroso reclutando purtroppo soprattutto molti giovani. «Combattiamo, dunque la nostra crociata, affinché la parola di Cristo e i principi di Santa Romana Chiesa siamo sempre più forti e vivi nelle prossime generazioni», concludono i fedeli di Luzzi che si dichiarano «fiduciosi di una illuminata decisione dell'arcivescovo». L'iniziativa che coinvolge in primo luogo gli ex parrocchiani Santa Maria residenti in alcuni dei più antichi rioni di Luzzi (citiamo il Pedale) si commenta da sé. Resta da aggiungere – facendo nostre, ancora una volta, le preoccupazioni, più volte espresse dall'ex parroco di S. Maria, l'arciprete don Umile Plastina – che l'antico edificio sacro necessita di urgenti interventi di restauro conservativo. Innanzitutto rifacendo il tetto per fermare l'acqua piovana che ha già danneggiato alcune tele, tra cui la più preziosa Natività di Maria. L'umidità è tale e tanta che l'intonaco dei muri, in molte zone, si è completamente sfarinato anche per effetto delle muffe e, laddove ancora esiste, da bianco è diventato nero. In altre zone l'intonaco si è staccato completamente mettendo in evidenza i mattoni, le pietre. Anche i muri portanti, della navata centrale e delle due laterali, sono inzuppate d'acqua e c'è chi, addirittura, teme che, a lungo andare, si debba temere per la loro stabilità. Ancora peggiori appaiono osservandola dall'esterno, le condizioni della chiesa di Santa Maria perché da troppo tempo è rimasta senza manutenzione. L'edificio, il cui primo impianto risale al 1040, si presenta «ferito» in molte parti: sul tetto delle tre navate sono cresciute le erbacce e in cima all'originale campanile a cuspide fa nella mostra di sé un albero, forse il fico selvatico. La soppressione della parrocchia della natività ridurrà la celebrazione delle funzioni nella chiesa di Santa Maria che resterà spesso chiusa, determinando un peggioramento delle condizioni strutturali, con conseguenze che forse un giorno, potrebbero diventare irreparabili.

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