L'arcivescovo Milingo si sposa

26.05.2001 ore 12:37 Vaticano, rischia scomunica (Ansa)

L’ultima provocazione del vescovo: «Avrò un figlio come Abramo»

Le nozze-sfida di Milingo a New York

di Maurizio Molinari
corrispondente da NEW YORK

«Ce l’ha fatta il patriarca Abramo e con l’aiuto del Signore ce la farò anche io»: l’ultrasettantenne arcivescovo cattolico Emanuel Milingo rivela il desiderio di avere un figlio pochi minuti dopo essere convolato a nozze con la coreana Sung Ryae Soon, 46 anni, incontrata appena tre giorni fa a Manhattan grazie ai buon uffici del reverendo Sun Myiung Moon, vero sensale del primo matrimonio di un alto prelato della Chiesa di Roma. La cerimonia delle nozze è stata celebrata da Moon al terzo piano dell’hotel New York Hilton in una grande sala nella quale campeggiavano le scritte «Santa Benedizione» e «Saremo uniti». Concluso il raccoglimento spirituale, Milingo è entrato nella sala con la promessa sposa assieme ad altre 59 coppie di ogni fede religiosa - ma alcuni avevano a fianco solo la foto del coniuge assente - che hanno eseguito coralmente l’intero rito della setta di Moon, che predica l’unione fra le fedi nel nome del suo maestro-fondatore, una sorta di messia la cui nascita sarebbe avvenuta senza la consumazione del peccato originale.

Abito scuro da cerimonia, camicia e papillon bianco, garofano rosso all’occhiello, l’arcivescovo dello Zambia ha indossato lo stesso abito di tutti gli altri sposi ma all’inizio è apparso tirato, teso. Poi, mano nella mano con la sua sposa in abito bianco con velo e orecchini a goccia, si è lasciato andare partecipando in prima fila alle cerimonie dell’acqua santa, dei voti coniugali, dello scambio degli anelli e quindi della benedizione collettiva letta in coreano da Moon - sempre affiancato dalla moglie Sun Myung - e alla quale tutte le coppie hanno risposto con il collettivo e forte grido di «Manseh» - per l’eternità - alzando contemporaneamente verso il cielo le braccia in segno di devozione per il Signore ma anche per lo stesso Moon, che si erigeva sorridente su un grande palco colorato fra tradizionali canzoni nuziali e esoteriche melodie asiatiche.

Il bacio - non passionale - di Milingo per Sung Ryae Soon ha suggellato il «mio sacramento» come lui stesso lo ha definito. Trattato con grande riguardo dagli uomini del ferreo cerimoniale della setta, l’arcivescovo ha poi tenuto a spiegare ai molti giornalisti presenti i motivi della sua scelta. L’atto d’accusa contro il Vaticano è stato duro: «Dopo essere stato chiamato a diffondere il Vangelo diventai molto popolare, predicavo l’amore e la gente mi seguiva, poi un giorno mi chiamarono a Roma, mi dissero che il Papa voleva vedermi, io partii ma mi tennero in disparte, isolato, vidi il Papa solo 14 mesi dopo, hanno tentato di piegarmi, a Roma volevano farmi diventare matto, nevrotico, speravano che finissi su una sedia a rotelle».

Milingo non rinnega il cattolicesimo ma accusa la Chiesa di Roma di aver «perseguitato me e i mistici come me». «Si lamentavano che la gente strillava buttandosi per terra alle mie messe - ha detto - ma è così che loro trovavano il Signore». «Mi hanno boicottato ovunque ma io ho continuato a dire messa nel mondo, non più invitato nelle Chiese ma nei Municipi - ha continuato - così non sono riusciti a farmi finire in un museo». Milingo parla a fianco della sua sposa, si mostra combattivo, non teme lo scontro con il Vaticano: «Sono come i politici che appena vengono eletti dicono bugie». Davanti allo spettro della scomunica non si scompone: «Non mi tocca, oggi ho preso i sacramenti del matrimonio come individuo e amo sempre la Chiesa, se Dio vorrà anche io, come Abramo a oltre cento anni, avrò un figlio».

L’unica volta che si tira indietro è quando gli chiedono se si propone di essere d’esempio per altri prelati: «La mia è una scelta personale, cattolicesimo e scintoismo sono due estremi». Per il resto è un’invocazione all’«amore» professato da Moon: «Sono venuto qui, mi sono affidato a lui, mi ha presentato tre donne, mi sono rimesso alla sua scelta e ora sono felice, mi sento completo, perché come dice la Bibbia dobbiamo proliferare e moltiplicarci». A fianco a lui sogghigna George Stoling, l’ex sacerdote cattolico diventato leader della Chiesa Riformata Afro-Americana da molti considerato il regista dell’incontro fra Milingo e Moon, e anche lui da ieri sposato. Alla fine l’arcivescovo abbraccia la moglie - un medico noto per la sua arte nell’agopuntura - davanti alle telecamere e si getta nei festeggiamenti collettivi della setta.

(Tratto da La Stampa del 28 maggio 2001)

 

VATICANO: MILINGO SI SPOSA, IL 'CLERO HA DIRITTO AL MATRIMONIO'

(di Paolino Accolla) (ANSA)

NEW YORK - L'arcivescovo Emmanuel Milingo si sposa oggi a New York in una cerimonia di massa organizzata dalla setta del reverendo Moon per promuovere la causa del diritto del clero al matrimonio, ''anche come via per la realizzazione spirituale''. Milingo ha di recente aderito al World Bishops Council (Consiglio mondiale dei vescovi), secondo il presidente dell'organizzazione di alti prelati cattolici Timothy Paul, che appoggia con decisione le rivendicazioni sul matrimonio fatte da ''quella consistente parte del clero''. Il gesto di Milingo che sposa la coreana di 46 anni Anna Soon, secondo Paul, arcivescovo di rito ortodosso per New England e Massachusetts (e gia' accasato), ''non intende in alcun modo rappresentare un'adesione alla setta di Moon ma un'affermazione del valore anche spirituale del matrimonio''. Per questa ragione alla cerimonia anche altri rappresentanti del clero cattolico si sposeranno e per l'occasione il World Bishops Council diffondera' un comunicato stampa per chiarire le proprie posizioni. Fra i prelati cattolici che nell'ambito della benedizione di massa del reverendo Moon si scambieranno la promessa di nozze ci sono padre George Sterlings di Washington, noto per le sue posizioni di dissenso nei confronti del Vaticano, e l'arcivescovo Carol Rodig, ex membro dell'ordine dei fratelli del Precious Blood. La cerimonia di nozze di massa, alla quale Milingo dovrebbe anche recitare un'invocazione, costituira' la nota saliente del simposio internazionale organizzato al New York Hilton Hotel dall'Interreligious and International Federation for World Peace, la struttura centrale della setta fondata da Moon. Il simposio e' dedicato al dibattito sul matrimonio come cardine della vita civile e sociale, ispirata alla pacifica convivenza, ma anche come cammino per l'individuo che vuole dedicare a ideali superiori la propria esistenza quotidiana. Il diritto del clero al matrimonio ''affonda le radici nella storia della Chiesa'', ha sottolineato Paul, ricordando che fino al Concilio di Trento i prelati si potevano sposare. Se la scelta di affermare il diritto al matrimonio nel contesto della cerimonia della setta di Moon ''risultera' controversa tanto meglio. Speriamo cosi' di dare il 'la' a una tendenza positiva in seno alla Chiesa'' ha dichiarato Paul, rilevando che la partecipazione del World Bishops Council al simposio rientra nel ''dialogo con i rappresentanti di altre istituzioni religiose e nel dibattito sul valore del matrimonio all'interno di queste''. Come prova la partecipazione multietnica al simposio, con religiosi di decine di paesi ed esponenti di fedi d'ogni parte del mondo, ''non si tratta affatto di aderire alla setta Moon ma di rivendicare il valore del matrimonio - ha ribadito Robert Walsh, vescovo cattolico di rito orientale del Wisconsin - gia' peraltro acquisito dalla Chiesa cattolica orientale''. In Europa Orientale, secondo Walsh, ci sono diversi preti e alti prelati sposati, ''compresi tre vescovi ordinati in segreto'' durante la Guerra Fredda in Cecoslovacchia. La decisione di Milingo e di altri ministri cattolici puo' stupire ma, ha continuato Walsh, rientra in un dibattito vivo in seno alla Chiesa e certo non stupira' Giovanni Paolo II, il quale ''sapeva che Milingo si sarebbe sposato, perche'glielo aveva detto Milingo stesso incontrando il pontefice la settimana scorsa''. 27/05/2001 20:58

MILINGO: NUNZIO A NEW YORK, NOZZE TAGLIO BRUTALE CON CHIESA (ANSA)

NEW YORK, 27 MAG - Il nunzio apostolico della Santa Sede all'Onu, arcivescovo Renato Martino, ha espresso il suo ''dolore di fratello nell'episcopato'' per la decisione del vescovo Emmanuel Milingo di sposarsi oggi a New York in una cerimonia collettiva celebrata dal reverendo Sun Myung Moon. Con il suo gesto Milingo, secondo il rappresentante della Santa Sede alle Nazioni Unite, ''ha deciso di tagliare in un modo brutale la sua appartenenza alla Chiesa''. ''Sono sconsolato, desolato - ha detto all'Ansa l'arcivescovo Martino, che insieme al cardinale di New York Edward Egan e' la piu' alta autorita' del Vaticano nella citta' in cui avvengono le nozze di Milingo - per una scelta cosi' drammatica. Sappiamo che nella Chiesa molte volte anche a noi e' dato di soffrire, ma non e' con la ribellione che si risolvono i problemi''. (ANSA).

 MILINGO: UNA SCOMUNICA ANNUNCIATA

   (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG - Mons. Milingo sembra  
andare verso la scomunica, non per il fatto di essersi sposato, ma per aver partecipato ''ad un rito pubblico'' di una setta.  
Cio' realizza la fattispecie del delitto di apostasia, cioe' di tradimento della fede, sanzionato automaticamente dal canone  1364 con la scomunica. In tal senso appare la dichiarazione del portavoce vaticano, che pure non parla esplicitamente di scomunica. Navarro ha  sottolineato infatti che con la '''partecipazione al rito pubblico'' della setta di Moon, mons. Milingo si e' posto ''fuori dalla Chiesa'' ed ha ferito la ''comunione tra i vescovi''. Di conseguenza non solo non e' piu' ''un vescovo della Chiesa cattolica'', ma le sue azioni ''costituiscono il  presupposto'' delle sanzioni canoniche previste. Navarro non ha parlato poi di sanzioni da prendere o da decidere, ma solo di  sanzioni da ''comunicare''. Cio' lascia intendere che si pensa ad una scomunica ''latae sententiae'', cioe' automatica, che e' scattata al momento della partecipazione al rito. 
   Cio' vuol dire che Milingo non puo' avere alcun sacramento. 
Meno grave, da questo punto di vista, il fatto di aver contratto  matrimonio, che avrebbe potuto risolversi con una riduzione allo  stato laicale, ossia il divieto di celebrare i sacramenti, ma  non di averli. (ANSA). 
 

CHI E' MILINGO?

13 Giugno 1930 Nasce a Mnukwa, distretto di Chipata (Zambia)

1942 Entra nel Seminario Inferiore di Kasina (Zambia)

1948 Entra nel Seminario Superiore in Kachebere (Zambia)

31 Agost0 1958 Viene ordinato prete

1961 Ottiene la laurea in Sociologia Pastorale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma

1963 Università di Dublino, Laurea in Educazione

1966 Specializzazione in radio communicazione in Kenya. Seguonomolti anni di apostolato radiofonico

1966 Fonda la Società di aiuto dello Zambia (ZHS) che fornisce assistenza sanitaria in cliniche mobili.

1969 Ottiene un diploma in Telecommunicazioni in Dublino

1 Agosto 1969 In Kampala (Uganda) Papa Paolo VI lo consacra vescovo dell'arcidiocesi di Lusaka, capitale dello Zambia.

Dicembre 1969 Fonda il primo di tre ordini religiosi: cioè "The Daughters of the Redeemer" (le sorelle del redentore) in Zambia. Successivamente fonda "Le Figlie di Gesù Buon Pastore" in Kenya e i "Fratelli di San Giovanni Battista" in Zambia.

3 Aprile 1973 Scopre, praticamente per caso, the dono delle guarigioni.

1982 Viene richiamoto a Roma, ubbidisce all'ordine. Viene tenuto in isolamento forzato, interrogato ed accusato.

6 Agosto 1983 Come riportato dall' "Osservatore Romano" del 6 Agosto 1983 Papa Giovanni Paolo II. - "accetta le dimissioni dell'Arcivescovo di Lusaka". Il Papa nomina contemporaneamente Sua Grazia Milingo come suo "Delegato Speciale " per migrazione e turismo, affidandogli il compito e gli alloggi in Vaticano.

Dal 1983 ad oggi Continua il suo lavoro come "Delegato Speciale" al servizio della Santa Sede, non solo in Italia ma in tutto il mondo, esercitando il suo dono sopra tutti allo scopo di evangelizzare.

  (tratto dal sito www.milingo.org)

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