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Puntata
16 del 26/01/2003: "Memoria" |
MEMORIA |
Una puntata, alla vigilia del giorno consacrato alla
memoria dellOlocausto, tesa a non imbalsamare il ricordo, a non fissarlo nelle
immagini dei campi di sterminio, ma piuttosto a rendere la memoria un elemento vivo, in
grado di interrogare il presente. |
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Giorno della memoria:
virtù e rischi |
Unindagine condotta tra 700
studenti della provincia di Prato, compresi tra i 14 e i 18 anni rivela che il 44% ignora
le vicende che precedettero e segnarono il secondo conflitto mondiale. Serve, allora,
dedicare un giorno alla memoria ? E se la risposta è affermativa, quali i rischi della
sua istituzionalizzazione ? Rispondono Pierluigi Battista, Vauro e Giuliano Zincone. |
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LA BRIGATA |
La storia della Brigata
Palestinese, inquadrata nellottavo corpo darmata britannico. Ebrei che
risalgono la penisola italiana, dimostrando a se stessi e al mondo che possono battersi, e
vincere. Finché, mentre la guerra sta per finire, incontrano i sopravvissuti dei campi e
incrociano i nazisti vinti. Cercheranno la vendetta, allinizio, per poi dedicarsi,
organizzando lesodo semiclandestino dei sopravvissuti verso la Palestina, alla
vendetta più alta, contro chi li voleva annientare: la costruzione di Israele.
Antisemitismo,
oggi
Cè, oltre alle pattuglie irriducibili del neonazismo, il rischio di un nuovo
antisemitismo ? Rispondono Paolo Mieli, Pierluigi Battista e Vauro. |
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TESTIMONI DI GEOVA |
Escludendo gli immigrati,
e prendendo in considerazione solo i cittadini italiani, costituiscono la seconda
religione del Paese. Ma il loro Olocausto minore è pressoché sconosciuto. Morirono nei
campi, segnati dal triangolo viola e da una fede che non vollero rinnegare.
Israele, e la sua
esistenza
Non è solo Al Qaeda a parlare di crociata americana e sionista. In tutto il
Medio Oriente è lesistenza stessa di Israele a essere messa in forse. E spesso la
critica alla politica di Israele nei territori occupati sottende un giudizio in cui il
confine tra antisemitismo e antisionismo è assai più sfumato. Riflettono Battista, Mieli
e Zincone. |
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ROM |
Loro chiamano se stessi
Rom, cioè uomini. Per gli altri sono nomadi, o zingari. Non hanno mai occupato alcun
paese, o fatto guerre, ma non sono amati. Professionisti della marginalità, fatta di
elemosine e furti, di traffici e giostre, musiche e letture della mano, sono stati un
bersaglio facile, inevitabile e dimenticato dello sterminio nazista.
Unicità
dellOlocausto
Gli ebrei la chiamano Shoah, e cioè distruzione annientamento. Perché Olacausto sembra
sottintendere una partecipazione della vittima nel suo sacrificio. Ci sono stati, nel
secolo scorso altri genocidi, a cominciare da quello degli armeni, e altre spietate pagine
di pulizia etnica, ma lunicità dellOlocausto viene dalla perfezione orrenda
di un meccanismo industriale di annientamento. E possibile comparare, confrontare,
avvicinare i mali dell umanità ? Parola a Mieli, Zincone, Battista. |
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