Diffusione dell'AIDS

Onu: l'Aids ha ucciso 22 milioni di persone
ma il peggio deve ancora venire

(tratto da www.cnnitalia.it)

5 giugno 2001
Articolo messo in Rete alle 15:51 ora italiana (13:51 GMT)

CITTA' DEL CAPO (CNN) -- Ha già fatto 22 milioni di morti, ma il peggio deve ancora venire: è con questo terribile allarme che le Nazioni Unite hanno ricordato il ventesimo anniversario della scoperta dei primi casi di Aids.

Secondo l'Unaids, il programma quadro delle Nazioni Unite sull'Aids, il morbo dell'immunodeficienza acquisita è la più devastante epidemia che si sia mai verificata.

"(Quando apparve) non era neppure possibile immaginare che si sarebbe diffuso così rapidamente da infettare, nei primi vent'anni, 58 milioni di persone, uccidendone 22", ha detto il direttore esecutivo dell'Unaids, Peter Piot.

Sebbene ci siano oltre 36 milioni di persone tra sieropositivi e malati di Aids, in molte parti del mondo la malattia è ancora ai primi stadi di diffusione.

"Una delle caratteristiche dell'Hiv - sostiene Piot - è che c'è un periodo relativamente lungo tra quando avviene l'infezione e quando si manifestano i principali sintomi".

"Nella dinamica naturale, l'epidemia si manifesta prima di tutto tra le categorie a rischio, e nello stesso tempo penetra gradualmente nell'intera popolazione sessualmente attiva" ha aggiunto Piot.

Il Paese al mondo con più malati di Aids è il Sudafrica, dove sono state colpite 4,7 milioni di persone, un nono della popolazione. Secondo gli esperti, India e Cina dovrebbero però presto superare il Sudafrica.

Vent'anni fa un articoletto di soli nove paragrafi curato dal centro per il controllo delle malattie degli Stati Uniti descrisse per la prima volta cinque casi di uomini omosessuali che presentavano strani sintomi. Quattro anni dopo il morbo si era diffuso in tutti i continenti. Al giorno d'oggi, l'epidemia ha il suo epicentro in Africa, dove ci sono 25 milioni di malati. La malattia - sostiene l'Unaids - ha provocato nel mondo 10,4 milioni di orfani, di questi oltre il 90 per cento vive nell'Africa subsahariana.

Le medicine che combattono il morbo sono un lusso che soltanto una piccola minoranza di persone può permettersi in un continente dove la maggior parte della gente vive con meno di due dollari al giorno.

Il 25 e 26 giugno nel quartier generale dell'Onu a New York i leader mondiali si riuniranno per fare il punto sulle strategie per combattere l'epidemia.

Con il contributo di Reuters

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